I SITI D’INCONTRO – AIUTANO A TROVARE L’AMORE?
Siti d’incontro e ricerca dell’amore: perché esistono, cosa spinge le persone ad iscriversi e soprattutto, funzionano veramente?
Siti d’incontro. Tra i vari argomenti trattati dallo Studio Psiché di Milano con la Dr. Francesca Minore, qui ci interessa esplorare il tema della ricerca dell’amore in rete. Delle relazioni sentimentali ci siamo occupati anche nelle pagine dedicate alla scelta del partner, al tradimento, alla dipendenza affettiva, al narcisismo e alla paura d’amare. Ne abbiamo infine trattato nell’analisi dell’amore nell’odierna società. Ad esse si rimanda per un approfondimento del tema.
SITI D’INCONTRO. LE PROPOSTE IN RETE
Siti d’incontro. La rete offre più soluzioni. Siti a pagamento, a cui è possibile accedere previa compilazione di un test che dovrebbe favorire la ricerca del partner affine; siti gratuiti con iscrizione libera; agenzie matrimoniali dislocate sul territorio con un proprio staff di collaboratori. Le agenzie spesso utilizzano Internet solo come modalità per inviare materiale informativo sull’anima gemella; club che organizzano eventi e vacanze allo scopo di facilitare l’incontro. Ci sono poi i siti che organizzano speed date in locali pubblici. Lo speed date è una modalità di incontro in cui si siede per pochi minuti ad un tavolo. Si scambiano due parole e si passa ad un nuovo incontro. La scelta di rivedersi dipende dalla prima impressione ricevuta.
SITI D’INCONTRO. COSA SPINGE AD ISCRIVERSI?
Principalmente la difficoltà ad entrare in contatto con gli altri.
In apparenza, le occasioni non mancano: l’ufficio, la palestra, qualcuno mi ha detto il supermercato! E’ vero. In quei contesti è possibile avvicinare tante persone, stare in mezzo a loro, perfino scambiarci una parola… Eppure, nonostante la vicinanza fisica sembri consentirlo, conoscersi in tali situazioni può risultare arduo. La fretta impera: i volti sono pensierosi, gli sguardi focalizzati all’obiettivo, i corpi intenti nel compito. L’altro fisicamente c’è, ma ci si può sentire comunque molto soli…
SITI D’INCONTRO. SCONFIGGERE LA SOLITUDINE
Per quale ragione camminiamo sempre velocemente, corriamo come trottole da un punto all’altra della città, dell’azienda, della casa? Banalmente perché abbiamo troppe incombenze da sbrigare e responsabilità a cui provvedere. A riguardo, si dice che la tecnologia aiuti. Probabile. Ma servirebbe lo facesse permettendoci di staccare gli occhi dallo schermo del PC…
SITI D’INCONTRO. IL MONDO DI UNA VOLTA
Com’era una volta? Presumibilmente non il paradiso. Si lavorava sodo, si faticava e sudava molto più di oggi. Eppure gli spazi ed i luoghi d’incontro non mancavano, come testimonia l’immagine qui sotto proposta di un vecchio bar sport. Anzi, le città erano strutturate in modo tale da dedicare alla socializzazione un suo degno spazio. Piazze, panchine, alberi, bar. Nei pochi momenti di svago, le vecchie generazioni sapevano dove andare. Noi un po’ meno…
A guardarle, certe metropoli paiono costruite per rendere difficoltoso il contatto. Esistono ancora le piazze, ma il rumore e l’inquinamento, la confusione ed il traffico, dissuadono dal sostarci. Di recente si è sviluppata la tendenza di trascorrere il fine-settimana in giro per megastore… pieni di persone sì, ma asettici, plastificati. Acquari da cui guardare alla merce in esposizione, quella sì ben in vista e disponibile. Gli altri invece ce li perdiamo. Ci si sfiora, ma senza accorgersene.
SITI D’INCONTRO. DISABITUATI AL RITO
E cosi ci disabituiamo all’incontro… che è poi un rito. Che richiede tempo e cura. Una danza cadenzata tra due persone che per funzionare, per divertire, per appassionare, deve basarsi su alcune competenze importanti: la capacità di ascolto, la curiosità verso ciò che è altro da sé, la voglia di sentire empaticamente l’interlocutore, di entrare in una dimensione che è intimamente sua e la pazienza di aspettare il tempo opportuno affinché la conoscenza divenga racconto, cuore, pelle, storia comune.
Poiché la penuria di contatto umano non ne diminuisce il bisogno, i siti d’incontro colmano un vuoto.
SITI D’INCONTRO. COLMARE IL VUOTO
Davanti al PC, libere da distrazioni, le persone sono concentrate davvero sull’altro. Sulla foto, sul profilo descrittivo di lui, su quanto eventualmente scrive. Accade così che si entri finalmente in contatto. Che si comunichi, si scherzi insieme, ci si apra. Ed in un altro spazio sconosciuto, qualcuno ascolta, presta attenzione, si incuriosisce a noi.
SITI D’INCONTRO. APPARENZA O SOSTANZA?
Almeno all’apparenza. Perché il filtro c’è eccome. La solitudine rimane eccome. Dietro lo schermo, quello del PC ma soprattutto quello psicologico fornito dal mezzo, ognuno, più o meno consapevolmente, è libero di presentare la migliore proiezione di ciò che è. Non se stesso. Ed anche la decodifica dell’altro non è autentica, bensì inquinata dalle proprie aspettative, dai propri schemi affettivi e di pensiero. Per questo, se poi l’incontro di persona avviene, la delusione è probabile. E poiché archiviare e passare al nuovo è semplice, si può interrompere repentinamente, fin in modo brusco. E tornare nel sito: come sullo scaffale di un supermercato, abbonda l’offerta. Perché perder tempo?
SITI D’INCONTRO. L’ELABORAZIONE DEL RIFIUTO
La domanda a questo punto è: che accade quando se ne fa esperienza? Quando cioè il rifiuto avviene secondo queste modalità? Ciascuno di noi è un impasto di anima e sangue. Di forza e fragilità. Lo strappo, il mancato riconoscimento, il rispecchiamento negativo, fanno danno. Sempre. E’ la nostra identità personale ad accusare il colpo, specie se il rifiuto è reiterato. Gradualmente si insinua il dubbio: sono amabile? Ciò di cui non ci si rende conto è di essere entrati in un gioco di specchi. In quei siti non si conosce realmente nessuno e non ci si fa davvero conoscere. Due maschere, due ideali di sé, forse si incontrano. L’apoteosi della solitudine. I rapporti autentici son ben altra cosa.
C’è dell’altro. Lo si ribadisce, le relazioni richiedono tempo, cura e la capacità di aprirsi. Ma per aprirsi, bisogna conoscere se stessi, saper guardarsi dentro al fine di individuare i propri bisogni e desideri, i propri limiti e risorse. Altrimenti si gira in tondo. Pur in modo vorticoso a volte. Senza aver chiaro cosa si vada cercando. Senza via d’uscita.
SITI D’INCONTRO. QUANDO LE ASPETTATIVE SOCIALI METTONO FRETTA
Ciò che angustia alcune persone sono poi le attese maturate sin dalla giovinezza. Elide, single brillante e realizzata professionalmente, così si esprime “avevo pianificato tutto, a che età sposarmi, a quale fare figli… a questo punto sento di aver fallito…” La sofferenza della cliente è palpabile e merita rispetto. Come molte sue intraprendenti coetanee, ha fatto i conti con tutto, tranne che con la vita, la quale ha un suo flusso imperscrutabile e nessuna intenzione di rispettare aspettative e programmi preordinati.
Ciascuno di noi ha in dotazione potenzialità e risorse da accrescere ed utilizzare. Per giunta in grande quantità, a saperle riconoscere. Ma l’unica modalità davvero funzionale è di farle fruttare adesso, nel qui ed ora, fiutando quelle opzioni che – ora e non domani – l’esistenza mette a disposizione. I sogni fanno bene. Molto. Addolciscono il tempo, permettono di sondare i nostri desideri. Orientano dunque. Ma non altro. Essere responsabili di sé, effettuare delle scelte, è una dote ed un dovere imprescindibile. Decidere quando e come la vita debba soddisfare i nostri desideri è uno spreco di potenziale. Aspettarsi che ciò avvenga, rimanendo noi passivamente a costruire castelli, un’illusione.
I SITI D’INCONTRO NON FUNZIONANO MAI?
Mai dire mai, naturalmente. Gli esseri umani – e dunque anche le loro relazioni – sono troppo complessi per poter fornire risposte semplicistiche. Di certo, entrare in un sito d’incontri significa avventurarsi in un territorio sconosciuto. E questo a causa del fatto che una serie di fattori su cui normalmente l’individuo si basa per costruirsi l’impressione vengono a mancare. Buona parte delle nostre opinioni istintive è dovuta alle sensazioni, alle emozioni, alla miriade di segnali non verbali che colpiscono i sensi. Dinanzi ad uno schermo, tali importanti informazioni vanno perdute. Così non siamo in grado di capire al volo la personalità o peggio il disturbo dell’altro.
SITI D’INCONTRO. LA COMPETENZA EMOZIONALE
In conclusione dunque, non possiamo affermare che i siti d’incontro non funzionino. La fortuna è un ingrediente imprescindibile dell’esistenza. Basta non affidarcisi incoscientemente e non trascurare alternative più salutari.
Un’ultima notazione.
La competenza emozionale andrebbero insegnata a scuola. Conoscere se stessi, saper decodificare le proprie emozioni e leggere adeguatamente quelle altrui, dovrebbe essere patrimonio di tutti. Tale abilità gioverebbe alla propria vita. Anche favorirebbe la condivisione, la comprensione dell’altro, l’assunzione di responsabilità. Formerebbe dunque adulti completi. Un percorso di counseling, come quello offerto dallo Studio Psiché di Milano, può aiutare ad identificare i propri reali bisogni e ritornare in carreggiata.
SITI D’INCONTRO. GUARDARCI E GUARDARSI.
Ciò detto, la speranza non è che si ripopolino le piazze – purtroppo bisogna far conto con i tempi – ma che nuovi adulti smettano di fissare scaffali e riempire carrelli ma imparino a prendersi tutto il tempo e la cura necessari per guardarsi reciprocamente negli occhi e nell’animo.
Per quanto riguarda noi, i già adulti, non stanchiamoci mai di dedicare tempo e cura ad incontrarci interiormente e ad incontrare l’altro. Sì, entrambe le cose. Perché un aspetto alimenta l’altro. Ed arrischiamoci a farlo in ogni luogo reale consentito, pur con tutte le complicazioni del caso.
Studio Psiché – chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online di counseling e psicoterapia specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire un intervento produttivo ed efficace volto a ripristinare una situazione di benessere anche quando svolto non in presenza.
E’ disponibile inoltre un servizio di consulenza online per expat specificatamente dedicato alle esigenze di coloro che risiedono all’estero.
Primo colloquio esplorativo gratuito.
Per approfondire:
colloqui di counseling di che si tratta?
studio psiché – consulenze online
studio psiché – counseling online per expat
BIBLIOGRAFIA
Alberoni F. – INNAMORAMENTO E AMORE – Milano, Garzanti, 1979
Ciarrochi J.; Forgas J.P.; Mayer J.D. – EMOTIONAL INTELLIGENCE IN EVERYDAY LIFE – Psychology Press, Taylor & Francis Group, 2001
D’Urso, V.; Trentin, R. – INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA DELLE EMOZIONI – Edizioni Laterza, Roma-Bari,1995
Ghezzani N. – GRAMMATICA DELL’AMORE – Genova, Marietti, 2012
Ekman, P. – I VOLTI DELLA MENZOGNA – Giunti Editore 2005
Goleman D. – INTELLIGENZA EMOTIVA – Milano, Rizzoli, 1997.
Goleman D. – INTELLIGENZA EMOTIVA CHE COS’E’ E PERCHE’ PUO’ RENDERCI FELICI – Rizzoli 1994
Soloviev V.S. – IL SIGNIFICATO DELL’AMORE – Milano, Edilibri, 2003
Stendhal M.H. – DELL’AMORE – Milano, Mondadori, 1968