QUANDO IL PASSATO FA MALE: COME SUPERARLO?
Quando il passato fa male è necessario lasciare andare la zavorra dei ricordi dolorosi che impediscono di vivere appieno il presente. Scopriamo come…
Quando il passato fa male, come è possibile tornare a vivere appieno la vita? Tra i vari argomenti trattati dallo Studio di Psiché con la Dr. Francesca Minore, qui ci interessa comprendere come elaborare gli eventi dolorosi del passato per tornare a vivere e godere del presente.
Il valore del passato
Ci si potrebbe chiedere: perché lasciare andare il passato? Nel bene e nel male, ciò che siamo è frutto della nostra storia. Come gli alberi secolari, anche noi affondiamo le radici nel tempo lontano e dall’esperienza traiamo stabilità e forza.
Inoltre, non è la comprensione di quanto ci è accaduto, a favorire la crescita?
Tutto ciò è molto vero. Riconoscere ed accogliere il proprio vissuto per quel che è stato, è il primo passo. Anche quando il passato fa male.
Accogliere, non rimanere ancorati
Ma accoglierlo significa accettarlo come qualcosa che non può essere cambiato. Ben diverso è arrovellarcisi, combatterlo, esserne ossessionati. Questo atteggiamento serve solo a perpetrarne gli effetti negati. Serve a rimanere inchiodati a quanto ci impedisce di focalizzare il presente e cogliere pienamente le sue potenzialità.
Di più, rimanere invischiati nell’analisi dei ricordi penosi significa limitarsi: perché riconoscere che il dolore proviene dal passato può farci concludere di non disporre delle risorse per raggiungere i traguardi a cui ambiamo nel presente.
Eppure lasciare il passato alle spalle non è sempre facile. Come mai?
Perché rimaniamo ancorati ai ricordi dolorosi?
Quando il passato fa male, sembra paradossale che vi si resti ancorati. Di norma, accade per due ordini di motivi:
1. Perché si ritiene di aver subito un danno
Certe ferite del passato, certe affermazioni che hanno leso l’autostima, certe separazioni, certi lutti, rimangono incastonati nella memoria. Dar loro riconoscimento è importante, anzi, diremmo, è un diritto per chi li ha subiti.
A volte però, da soli non si riesce a farlo. E a parlarne con qualcuno, si ottengono in risposta consigli scontati del tipo “devi andare avanti” “non può essere stato così grave” ecc…
E invece, se un evento lontano provoca dolore o inquina il presente, il suo ricordo merita riconoscimento. Non è fondamentale stabilirne la gravità oggettiva. Se per la persona quella circostanza è carica emotivamente, questo solo deve contare.
Che fare?
Quando il passato fa male e non si riesce a liberarsene da soli, il rischio è che, anche se evitiamo di pensarci, finisca per compromettere inconsciamente le scelte che compiamo. Per questa ragione, rivolgersi ad un professionista può essere la scelta migliore.
Un breve percorso di counseling, come quello offerto dallo Studio Psichè Psicoterapia e Counseling di Milano può sostenere efficacemente la persona nella ri-narrazione dell’evento. Ciò significa ricevere un supporto psicologico per rielaborare l’accaduto nell’ottica del presente, ossia rileggerlo da una nuova prospettiva, volta a sciogliere i blocchi e renderlo costruttivo.
Come dire, è accaduto, ha procurato dolore. Ad oggi, come posso orientare quel dolore? Posso utilizzare quell’esperienza per crescere, per diventare più forte, per gestire la vita in modo produttivo?
2. Perché si ritiene di aver procurato un danno
Altre volte, si ritiene di dover tener vivo il passato quasi ad espiare la colpa per un danno arrecato. Ci si arrovella riguardo a ciò che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto. Ci si tortura per quanto detto o non detto. Di conseguenza ci si preclude la possibilità di vivere una vita serena, quasi non la meritassimo.
Che fare?
E’ importante sapersi perdonare. Ma non in modo banale e gratuito. Perdonarsi significa riconoscere i propri limiti: al momento degli accadimenti non eravamo ciò che siamo oggi. Ogni giorno si cresce, si evolve, si impara. Perdonarsi vuol dire realizzare che oggi agiremmo diversamente, ma che allora non ne siamo stati capaci. Che ci siamo comportati nell’unico modo che a quel tempo conoscevamo.
E ancora, perdonarsi vuol dire accogliere il fatto che a guidarci sono state le emozioni, le quali a volte possono più della volontà. Accettare la propria umanità è dunque la via.
Un ultimo elemento. Quando il passato fa male perché ci sentiamo colpevoli, spesso dimentichiamo che ogni persona, in ogni momento, è libera di compiere scelte, di prendere decisioni:
e dunque, se le cose sono andate in un certo modo, la nostra responsabilità è limitata al comportamento che noi abbiamo adottato. Non a quello degli altri. E’ bene guardarsi dal “controllo onnipotente” vale a dire dalla convinzione che la fonte di tutti gli eventi sia dentro di noi.
Anche in questo caso, se da soli non si riesce a superare il senso di colpa, richiedere un supporto psicologico può rappresentare il primo passo nella giusta direzione. Un breve intervento di counseling, come quello offerto dallo Studio Psiché di psicoterapia e counseling a Milano può aiutare la persona ad effettuare un percorso volto a riconciliarsi con se stessa (Cancrini),
con il suo passato, con ciò che è rimasto “indigerito” in termini emotivi, con le persone che di quel passato sono state parte.
Per poter tornare, rinnovati e leggeri, a godere l’intensità della vita. Senza pesanti zavorre, ma con nuove, preziose, consapevolezze.
Lo studio Psiché – chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online di psicoterapia e counseling specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire un intervento produttivo ed efficace volto a ripristinare una situazione di benessere anche quando svolto non in presenza.
E’ disponibile inoltre un servizio di consulenza online per expat specificatamente dedicato alle esigenze di coloro che risiedono all’estero.
Per approfondire:
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