NON MERITO (QUELLO CHE HO)
Può riguardare l’amore, la carriera, la famiglia o qualsiasi altro ambito di vita. Si ritiene di essere stati solo fortunati o che la propria incompetenza nascosta non sia ancora stata scoperta. Cosa determina questa convinzione?
Tra i vari argomenti proposti dallo Studio Psiché di Milano con la Dr. Francesca Minore, in questo articolo vogliamo comprendere la natura della convinzione di non meritare. Si tratta infatti di un pensiero in grado di compromettere la realizzazione personale in ogni ambito di vita, personale, sociale, professionale.
Non merito (quello che ho) – la sindrome dell’impostore
La sindrome prende il nome da una ricerca effettuata nel 1978 da due ricercatrici, P. Clance e S. Imes, presso un gruppo di atenei statunitensi. Identifica un disagio in base a cui le persone, pur avendo raggiunto risultati eccellenti, nutrono la convinzione che il successo ottenuto non dipenda dalle loro capacità. Di conseguenza vivono un costante senso di inadeguatezza e immeritevolezza e temono che la propria presunta incapacità/incompetenza prima o poi venga scoperta. Colpisce uomini e donne di ogni età, incapaci di interiorizzare il risultato e l’applicazione delle loro potenzialità.
La convinzione “non merito” origina da una doppia operazione mentale mediante cui: 1. vengono svalutate le proprie capacità e l’impegno profuso nel perseguire l’obiettivo e 2. vengono valutati erroneamente gli accadimenti che il successo hanno generato. Questa modalità di ragionamento si definisce distorsione cognitiva.
Non merito (quello che ho) – la distorsione cognitiva
Le distorsioni cognitive sono modalità erronee di percepire e valutare la realtà circostante. Succede quando l’abilità di guardare con obiettività alle cose (per es. “non merito un compagno così innamorato”” non merito la promozione”) è in larga parte inquinata da convinzioni negative (per es.”io non valgo”) che distorcono i fatti ed inficiano la veridicità del ragionamento.
Bisogna considerare che la mente elabora le informazioni processandole attraverso una mappa interpretativa unica e personale. Tale mappa sviluppa infatti dal vissuto e dalle esperienze di vita soggettive. Per comprendere le cause che hanno generato la sindrome dell’impostore in un individuo, è necessario dunque indagare i suoi personali schemi mentali e la loro pregnanza all’interno della sua mappa:
Non merito (quello che ho) – la mappa personale
Giorgio ha intrapreso un percorso di counseling a seguito di un malessere che da qualche tempo lo disturba. Così si descrive: “Ho sempre ottenuto ottimi risultati. In famiglia ero considerato il migliore tra i miei fratelli, il più competente, il più bravo a scuola…. ma io so che non è così. Non meritavo affatto tutta quella considerazione. Anche oggi, se gli amici e i colleghi mi conoscessero profondamente, ci metterebbero ben poco a scoprire la verità. Sono semplicemente un fantastico giocatore! So dare agli altri ciò che si aspettano. Per non deludere, perché non mi smascherino.
Il fatto è che da qualche tempo sono in crisi. Vivo all’estero da tre anni. Quando sono partito, tutti a Milano si aspettavano grandi cose da me. Anche ora, ogni volta che torno a casa, ammirano (e qualcuno invidia!) i risultati che ho raggiunto. Ma le cose stanno diversamente. Capirà che la mia non è una posizione comoda. Il contrario! E’ una fatica costante quella di mantenere lo standard alto.
Al momento sto sostenendo una serie di colloqui per avanzare nella carriera. Già guadagno molto bene e ricopro una posizione di rilievo lo so, è che non mi basta. Purtroppo i colloqui non stanno andando granché. Non mi sento apprezzato, tenuto in conto come vorrei, sento il fiato sul collo dei candidati più giovani ed aggiornati. E tutto questo mi manda in crisi. Al punto che ho smesso per un po’ di farne, per non deprimermi ulteriormente… Vorrei capire cosa mi sta succedendo…”
Le caratteristiche della sindrome
Le parole di Giorgio sono una descrizione emblematica del modo in cui la persona affetta da sindrome dell’impostore percepisce e valuta il mondo attorno. Giorgio si confronta costantemente con gli altri. Altri che percepisce giudicanti e sfidanti, di cui teme fortemente il giudizio e dinanzi a cui non può assolutamente fallire, ma solo eccellere. La visione di se stesso è caratterizzata dal perfezionismo, dal senso di colpa, dall’impossibilità a concedersi il ben che minimo errore, aspetti su cui rimugina continuamente. L’aver sostenuto una serie di colloqui professionali lo ha mandato in crisi. Esacerbando le sue insicurezze, le preoccupazioni, l’inadeguatezza e la convinzione di essere un mentitore che rischia costantemente di venir scoperto. Da qui l’evitamento dell’esperienza, l’ansia e la caduta depressiva.
Non merito (quello che ho) – come intervenire?
Per uscirne, è di utilità un supporto di counseling mediante cui consapevolizzare le distorsioni cognitive e stimolare una percezione/valutazione obiettiva della realtà. E’ inoltre basilare risalire all’origine delle convinzioni disfunzionali che costellano la mappa mentale. In quale contesto è maturato il convincimento “non merito nulla”? Quali erano le dinamiche familiari entro cui si è sviluppato? Quali le esperienze di vita che lo hanno confermato e corroborato? I colloqui diventano occasione per una ri-narrazione della propria storia di vita da una prospettiva nuova e funzionale al benessere, al recupero dell’autostima e della capacità di relazionarsi in ambito affettivo, sociale e professionale.
Studio Psiché – chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online di counseling e psicoterapia specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire un intervento produttivo ed efficace volto a ripristinare una situazione di benessere anche quando svolto non in presenza.
E’ disponibile inoltre un servizio di consulenza online per expat specificatamente dedicato alle esigenze di coloro che risiedono all’estero.
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