IL COSTANTE BISOGNO DI ATTENZIONE E CONFERME
Il costante bisogno di attenzione e conferme da che cosa è motivato? Tra i vari argomenti trattati dallo Studio Psiché di Milano con la Dr. Francesca Minore, in questo articolo vogliamo approfondire il tema.
Il bisogno di attenzione e conferme
Attenzione e conferma sono bisogni necessari alla sopravvivenza. Fin dall’infanzia il cervello modella i suoi circuiti neuronali in funzione dell’adattamento. Adattarsi al mondo circostante è infatti un’essenziale risorsa per sopravvivere. L’adattamento, nelle sue sue dimensioni di assimilazione (del mondo al Sé) e di accomodamento (delle strutture psichiche al nuovo) è un processo complesso e continuo (J. Piaget, A. Bandura et al). Sulla base dei riscontri che riceviamo dall’esterno, la mente elabora ed affina i suoi schemi definendo l’immagine che abbiamo di noi stessi, di come ci vedono gli altri, di come riteniamo adeguato essere visti. Lo scopo consiste nel venire accolti ed accettati dal contesto sociale, un’esigenza da cui nessun essere umano può prescindere.
Il bisogno di attenzione e conferme “disfunzionale”
E’ auspicabile non concepire normalità e patologia come entità separate da un confine rigido. Esse disegnano piuttosto un continuum di cui rappresentano le polarità estreme. Nel mezzo, quegli stati intermedi che ci consento di sperimentare maggiore o minor benessere. Si tratta dunque di modi di essere più o meno funzionali all’equilibrio psichico.
E dunque quando possiamo definire disadattivo il bisogno di attenzione e conferme? Quando costante, continuo, spasmodico. Fino a divenire un vero e proprio disturbo di personalità (Disturbo Istrionico di Personalità – DSM 5).
Qui non intendiamo trattare il disturbo, bensì quegli stati intermedi in cui si sperimenta la necessità continuativa di ottenere attenzione e conferme. Quando se ne ha bisogno al punto che il non ottenerle inficia significativamente il nostro stato psichico, l’autostima, l’umore, la performance.
Il costante bisogno di attenzione e conferme. Alcuni esempi
Silvia è una giovane universitaria molto coscienziosa. Si impegna tanto in tutto, fin al perfezionismo. Teme infatti che il minimo insuccesso negli studi come in ogni altro ambito di vita, possa deludere le persone a lei care. Infatti il loro riscontro positivo è per lei vitale: “Non potrei sopportare che venisse a mancare.”
Edoardo è un professionista di successo costantemente impegnato ad attrarre nella sua orbita personaggi conosciuti, popolari, con cui desidera entrare in amicizia: “Miro a diventarne il miglior amico”. Il suo temperamento incline alla socievolezza e l’intelligenza brillante gli hanno consentito di raggiungere spesso l’obiettivo. Perché ci tiene tanto? A condurlo è il bisogno di attenzione e conferme. L’essere incluso nel loro mondo dorato mantiene alta la sua autostima.
Sandra è mamma di due bimbi piccoli. Indaffarata, iperattiva, soffre di un’ansia generalizzata invalidante ed è convinta, malgrado l’evidenza contraria, di non ricevere l’attenzione dovuta: “Devo sempre fare tutto da sola! Io aiuto tutti ma nessuno si preoccupa di come sto io!”
Milena è una donna innamorata. Che concentra ogni suo sforzo nel far felice il compagno. Per questo ha costruito la sua vita intorno alle esigenze di lui: “Cosa sarei io senza il suo amore e le sue attenzioni? La mia vita non avrebbe un senso.”
Gianni è assorbito dalla carriera. Ha imparato dal padre, l’uomo che più stima e di cui non vuole deludere le aspettative. Si è da poco trasferito all’estero, in una zona del mondo in cui è complesso ambientarsi. Fin dall’inizio l’esperienza è stata faticosa. Vive con sofferenza la distanza da moglie e figli “Ma devo resistere, ho bisogno che i miei capi credano in me, ho bisogno di dar soddisfazione alla fiducia che in me hanno riposto.”
Il bisogno di attenzione e conferme – il valore personale
Sono tre casi emblematici. Descrivono bene come il bisogno di attenzione e conferme possa minare il benessere e condizionare la vita di chi non riesce a farne a meno. A ben guardare, ciò che queste persone percepiscono irrinunciabile si traduce in:
- rinforzo positivo all’autostima,
- riconoscimento del Sé.
Come a dire, se riesco a meritare l’attenzione, la stima, il riconoscimento degli altri, allora ho valore.
Il bisogno di attenzione e conferme – il vissuto personale
Esiste una forte correlazione tra bisogno di attenzione, di conferme, di approvazione e riconoscimento di sé.
Di norma, le persone fortemente condizionate da questi bisogni non sono state rispecchiati positivamente (o non a sufficienza) dalle figure di attaccamento della loro infanzia. Le figure genitoriali possono essere state:
- assenti, inadeguate o incapaci in quanto bambini a loro volta non nutriti emotivamente,
- severe, autoritarie, richiedenti (“quello che fai non basta, sforzati sempre di più”),
- e ancora, genitori dalla personalità narcisistica, bisognosi loro dell’attenzione dei figli e quindi non in grado di riconoscerne valore e necessità.
Il rispecchiamento contingente transmodale del caregiver definisce un tipo di accudimento materno sintonizzato, fatto cioè di contatto corporeo, di sguardi, di voce, di attenzione e ascolto attivo. Un atteggiamento così rispondente ha un valore imprescindibile nello sviluppo di un’adeguata immagine di sé. E quando, per diversi motivi, viene a mancare o è carente? Si è condannati a dipendere dalla considerazione altrui? In qualche modo a perdere la propria libertà a divenire se stessi? A non legittimare l’espressione profonda delle proprie peculiarità e risorse per il consenso e attenzione altrui?
Il costante bisogno di attenzione e conferme – che fare?
I nostri sistemi cognitivo, emotivo, neurale, sono costantemente in trasformazione. Attraverso l’esperienza crescono, maturano, evolvono. Le connessioni sinaptiche si modificano e plasmano sulla base degli eventi di vita. Di conseguenza muta la percezione del mondo, degli altri, di noi stessi. I più recenti studi neuroscientifici lo attestano. Le tecniche di neuroimaging, la RMf, la PET, la TAC, sono ausili fondamentali di cui disponiamo oggi per dar concretezza e valore al lavoro psicoterapeutico come strumento potente di cambiamento. Le tecniche sopra descritte offrono infatti immagini vivide di quanto il cervello si adatta ai progressi della mente nel percorso.
Se desideri superare il costante bisogno di attenzione e conferme un buon percorso di counseling o psicoterapia ti offrono il supporto adeguato. Guardare da una prospettiva più funzionale a te stesso, al modo di relazionarti agli altri e al mondo, può potenziare l’autostima, consentire di utilizzare appieno le tue risorse, permetterti di attuare scelte libere e consone ai tuoi bisogni. Richiedi un consulto gratuito presso lo Studio Psiché e valuteremo insieme l’intervento più efficace al raggiungimento del tuo obiettivo.
Studio Psiché – Chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online di counseling e psicoterapia specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire al cliente un intervento qualificato, produttivo ed efficace che gli consenta di:
- godere di uno spazio di ascolto accogliente e supportivo in cui poter apprezzare il tempo di ogni sessione,
- fornirgli gli strumenti più idonei a risolvere il disagio,
- beneficiare di un intervento pensato per lui, in termini di caratteristiche personologiche, esigenze e peculiarità,
- favorire nel minor tempo possibile il rinnovato benessere psichico.
E’ disponibile inoltre un servizio di consulenza online per expat specificatamente dedicato alle esigenze di coloro che risiedono all’estero.
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