CISTITE – LE CAUSE PSICOLOGICHE
Cistite psicosomatica. La patologia, le cause psicologiche del disturbo e gli interventi efficaci.
Curare la cistite in modo definitivo, implica il riconoscerne le cause scatenanti. Non solo fisiche ma anche psicologiche.
Il tema psicosomatizzazioni è affrontato anche negli articoli relativi alla cellulite, alle dermatiti, al diradamento dei capelli, all’acne. Ad essi si rimanda per un ulteriore approfondimento.Tra i vari argomenti trattati dalla Dr Francesca Minore, Studio Psiché, qui vengono prese in analisi le cause psicologiche e le cure più efficaci.
La patologia
La cistite è un’infiammazione acuta o cronica del tratto urinario (vescica ed uretra), dovuta perlopiù ad un’infezione batterica implicante bruciore durante la minzione. Le cause dell’infiammazione sono di varia natura:
– uso di indumenti aderenti che impediscono la traspirazione
– detergenti intimi aggressivi
– esposizione al freddo (il colpo di freddo provoca la vasocostrizione da cui origina l’infiammazione)
– traumi meccanici (calcoli all’interno della vescica, rapporti sessuali non protetti, prolungati, violenti)
– uso di diaframma e spermicidi
– variazioni ormonali (bassi livelli di estrogeni – in assenza del mestruo, durante la gestazione, in menopausa)
– farmaci i cui principi attivi risultano tossici per le cellule che rivestono le pareti della vescica (cistite iatrogena)
Le cause psicologiche del disturbo
La cistite rientra nelle malattie psicosomatiche. Ossia patologie organiche, la cui origine è dovuta a ragioni di natura psicologica: quando le emozioni vengono trattenute o negate; quando siamo in preda a conflitti irrisolti; quando la nostra visione del mondo è ansiogena. In tutti questi casi, l’energia emozionale inespressa trova via di sfogo indiretta sul soma, localizzandosi su un organo bersaglio e predisponendolo all’insorgenza della patologia. L’area in cui avviene la somatizzazione non è casuale, ma risponde all’esigenza dell’organismo di manifestare il disagio per via analogica. Capiamo come nel caso della cistite:
a) cause di natura sessuale
(cistite post-coitale)
1. La cistite coinvolge l’apparato urinario e la sua contiguità con quello genitale può indicare, per associazione, la presenza di un conflitto nell’area della sessualità (disagio a vivere una relazione, ad esprimere la propria femminilità…).
2. Accompagnandosi a bruciore, il disturbo può essere inteso come trasformazione in dolore dell’esperienza erotica (quando subìta, non desiderata, proibita, impossibilitata ad essere vissuta…).
3. La minzione comporta una tensione fisiologica volta al rilascio del contenuto vescicale. Il disturbo fa sì che ciò avvenga con dolore. Quale il senso metaforico? Un’educazione basata su principi morali rigidi, su divieti e punizioni, può generare conflitto tra il bisogno organismico di vivere, di “lasciar andare” emozioni e sensazioni corporee e il doverle trattenere in quanto non permesse. Al contempo, trattandosi di un atto intimo ed appartato, adombra l’esigenza difensiva di allontanarsi da quanto causa vergogna. Oppure il bisogno di evitare l’incontro con l’altro.
b) cause di natura ansiosa
Esistono poi fattori scatenanti non connessi all’area della sessualità, bensì al bisogno di controllo.
La cistite si manifesta con un iniziale, acuta, difficoltà a contenere il contenuto vescicale anche se modesto, seguita da bruciore nella fase di svuotamento, quando la muscolatura uretrale si rilascia. Ad una fase di contrazione muscolare ne segue dunque una di rilassamento, entrambe mediate dal sistema ortosimpatico. Sul piano psicosomatico, il soggetto ansioso fatica a “rilasciarsi”, vive uno stato di perenne allarme. Non dà sfogo alle emozioni spontanee (metaforicamente le urine), che tende a contenere, a controllare. In questo quadro rientra la cistite interstiziale, un disturbo cronico che in situazioni di stress può associarsi al colon-irritabile. Sul piano organico, la cronicità è data da un’alterazione delle cellule interne della vescica. A livello psichico, dallo stato d’ansia e controllo con cui il soggetto guarda costantemente alla vita.
Inoltre la vescica partecipa alla depurazione dell’organismo. Immagazzina il contenuto liquido prodotto dalle reni e ne effettua l’espulsione. Quando la nostra storia ci ha condotto ad essere forti, ad essere intransigenti con noi stessi, a mirare alla perfezione, siamo poco allenati a cedere, a lasciar fluire, a cambiare, ad abbandonare il vecchio per il nuovo. Di conseguenza, l’armonico equilibrio organismico viene interrotto. Il processo di assimilazione/espulsione che regola il rapporto individuo/ambiente si inceppa. Ed è proprio il blocco in tale meccanismo a predisporre alla cistite.
c) cause associabili ad aggressività
Situazioni particolari di crisi, di forte stress, possono favorirne l’insorgenza. Anche nei bambini. Accade perché la tensione procurata dagli eventi viene scaricata sull’apparato urinario.
Anche quando la pressione psicologica viene trattenuta può causare l’infiammazione dell’apparato. I motivi scatenanti sono molteplici: una separazione, un abbandono, la sterilità, una sessualità insoddisfacente… In tutti i casi, associata al dolore nella minzione è la rabbia inespressa, che, attraverso i sintomi, viene dirottata al Sé con funzione auto-punitiva.
d) cause associabili a depressione
La depressione può essere descritta come una coltre nebbiosa sotto la quale si annida una ridda di emozioni inespresse. L’energia utilizzata a trattenerle è all’origine della spossatezza che il malessere comporta. In quest’ottica, la cistite descrive il bisogno di sfogare la rabbia (dolore durante la minzione), ma anche le lacrime, di cui l’urina è equivalente simbolico. Si tratta dunque di una depressione strisciante, non acuta, mascherata dallo spostamento del disagio psicologico sull’apparato urinario.
e) cause associabili a paura
Paura di subire un’invasione, di non saper tutelare i propri confini e rabbia per non riuscirci: la minaccia o la perdita effettiva del proprio spazio, sia fisico che personale, scatena la ribellione interna dell’organismo. In questo senso il bruciore procurato dalla cistite va inteso come grido soffocato, come estrema manifestazione della volontà a demarcare il proprio territorio, unitamente alla frustrazione per non riuscire a farlo. Accade se si è vittima di genitori intrusivi, quando sottoposti a mobbing,* a stalking,** quando si è costretti in una convivenza forzata o per cui non si è pronti. In generale, ogni volta che subiamo una violazione o che non rispettiamo i bisogni organismici.
L’intervento efficace
La cura farmacologica classica prevede l’assunzione di antibiotici che agiscono sulla flora batterica intestinale eliminando i saprofiti presenti in essa. Quando però l’uso è continuativo, gli antibiotici rischiano di trasformare la stessa flora batterica in agente patogeno, alimentando un circolo vizioso di debolezza che può scatenare nel tempo una nuova cistite.
Per questo, l’intervento più efficace, oltre all’uso dei farmaci, comporta la risoluzione dei conflitti psicologici alla base del disturbo. Intraprendere un percorso di counseling umanistico integrato come quello fornito dal nostro servizio di counseling, significa accedere alle emozioni bloccate, portarle ad espressione ed acquisire gli strumenti per risolvere blocchi e paure. Se, come abbiamo dimostrato, la cistite può esser spia di un disagio psicofisico, ripristinato lo stato di benessere emotivo, la somatizzazione non avrà più motivo di presentarsi.
Il counseling umanistico intergrato si propone di intervenire sull’organismo olistico, vale a dire mente e corpo in dinamica interazione. Per questo il percorso può includere una serie di semplici esercizi corporei volti ad aumentare il senso di stabilità e sicurezza, unitamente alla capacità di lasciar fluire e ridurre il controllo. La persona apprende gradualmente a fidarsi delle proprie risorse assertive ed a vivere l’ambiente in maniera non ansiogena e più serena.
Note
*mobbing – dall’inglese to mob – molestare, descrive una serie di angherie fisiche e/o verbali (insulti, demansionamento, maldicenze, emarginazione…) esercitate da una o più persone in ambito lavorativo, volte ad impedire alla vittima di svolgere la sua professione. In Italia non esiste ancora una legislazione specifica, sebbene gli atti di mobbing rientrino in altre fattispecie di reato.
**stalking – il termine deriva dall’inglese to stalk – camminare furtivamente, e fa riferimento a comportamenti persecutori e ripetuti (pedinamenti, telefonate, molestie…) in grado di generare ansia e paura nella vittima, la quale, nei casi peggiori, si vede costretta a modificare, quando non stravolgere, le proprie abitudini quotidiane. Lo stalking è perseguibile per legge.
Studio Psiché – chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online di psicoterapia e counseling specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire un intervento produttivo ed efficace volto a ripristinare una situazione di benessere anche quando svolto non in presenza.
E’ disponibile inoltre un servizio di consulenza online per expat specificatamente dedicato alle esigenze di coloro che risiedono all’estero.
Per approfondire:
colloqui di counseling di che si tratta?
studio psiché – consulenze online
studio psiché – le consulenze online funzionano davvero?
studio psiché – counseling online per expat
Bibliografia
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Fiammetti R. – IL LINGUAGGIO EMOZIONALE 2 – Ed. Mediterranee, 2010
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