ANSIA PREOCCUPAZIONE PAURA DEL FUTURO
Ansia, preoccupazione, paura del futuro. Viviamo un momento di incertezza e precarietà. Diventa urgente dunque saper gestire queste emozioni. Per evitare di esserne fagocitati e riprendere saldamente il timone della propria vita.
Quando l’ansia è sana?
L’ansia è un sistema d’allerta dell’organismo volto ad attivare la reattività dell’individuo di fronte ad un pericolo.
Quando l’ansia non è sana?
Quando si manifesta con ruminazioni costanti di cui la persona fatica a liberarsi, l’ansia non è sana. Non lo è quando accompagnata ad affaticamento ed irrequietezza, tensione ed insonnia. Non lo è quando produce senso di vulnerabilità e tristezza.
Perché in questi casi non è sana? Perché non è funzionale a risolvere la questione che ci preoccupa. Le preoccupazioni ed i pensieri ansiogeni tendono infatti ad affastellarsi, ad ingigantire il problema, a generare paura del futuro e scenari catastrofici. Soprattutto a non tener conto delle risorse di cui disponiamo per gestire e risolvere il problema.
Quali le cause di ansia, preoccupazione e paura del futuro?
Nel corso della vita, ogni individuo costruisce una propria mappa mentale della realtà. Serve per orientarsi nel mondo. Tale mappa include anche una serie di convinzioni (metacognizioni):
- apprese dall’ambiente d’origine (in questo caso è probabile che “lo stile ansioso” sia ereditato da uno o più familiari per imitazione o modellamento
- in altri casi sono frutto dell’esperienza. Vengono poi generalizzate fino a farne delle regole a cui attenersi in qualsiasi contesto. Quando disfunzionali, rischiano di scatenano ansia, preoccupazione e paura del futuro.
Tali pensieri sono automatici e dunque non rispondenti ad una visione oggettiva, attuale e puntuale della realtà. Di seguito ne riportiamo alcuni.
I pensieri disfunzionali che scatenano ansia, preoccupazione e paura del futuro
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Non preoccuparsi è da irresponsabili. La preoccupazione aiuta a evitare/contrastare i problemi
E’ proprio così? In realtà l’ansia generata da tensione e preoccupazione costante, offusca la mente minando la capacità di cercare una soluzione realistica ai problemi. Per riuscirci è infatti necessario restare calmi ed osservare con lucidità alla situazione che vogliamo superare.
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Preoccuparsi serve a combattere l’ansia e la paura del futuro
Purtroppo il futuro è imprevedibile. Preoccuparsi non cancella questo dato di fatto. Esserne consapevoli è il primo atto di saggezza. Sì, e poi? Come convivere con l’incertezza? Stando nel qui e ora, nel presente. Paradossale? No, realistico. Solo il presente è davvero in nostro potere. Sul presente possiamo dunque intervenire. Possiamo apportare le modifiche necessarie a che si producano conseguenze favorevoli nel futuro.
A riguardo, un antico esempio orientale: un vecchio contadino, non potendo prevedere quando e se sarebbe arrivata la tempesta, anziché preoccuparsi, cominciò a pensare ad una soluzione da adottare. Dopo poco ebbe l’idea, avrebbe costruito una protezione sopra e attorno il suo campo. Si mise all’opera. Ed una volta realizzata, riprese a coltivare in tranquillità. Senza ansia, preoccupazione o paura del futuro. Perché era pronto ad affrontare la tempesta.
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Non si possono controllare i pensieri/Non si può smettere di pensare
Non è così. E’ vero il contrario piuttosto. Noi guardiamo la realtà filtrata dalla nostra percezione, dalle nostre proiezioni, dallo stato emotivo in cui ci troviamo. Pensateci, se vi alzate con una disposizione ottimistica, tutto sembra più sopportabile, fattibile, fin radioso. Allo stesso modo è la mente a produrre ansia, preoccupazioni e paura del futuro. E dunque possiamo scegliere noi “quali occhiali indossare”. Per esempio, possiamo decidere di affrontare i problemi in modo alternativo.
Ancora un esempio. Un campione che si visualizza in grado di saltare magistralmente l’ostacolo, ha altissime possibilità di riuscirci. Da che dipende?Provate a ripetervi che non riuscirete mai a fare qualcosa ed avrete una semplice dimostrazione di quanto state leggendo…
I pensieri sono un nostro prodotto, siamo noi a generarli, possiamo pertanto gestirli ed orientarli. Si tratta di una preziosa risorsa di cui è fondamentale imparare a far uso.
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Pensare al peggio impedisce che accada
Questa credenza è frutto del “pensiero magico” ed è assolutamente infondata. La nostra mente non può incidere magicamente sulla realtà. Peccato non sia così, rifletteteci, sarebbe vero anche il contrario: “pensare a ciò che si desidera fa sì che accada…” Dubbi a riguardo? Concentratevi, focalizzate fortemente qualcosa a cui aspirate. E poi attendete…. e attendete… e attendete…
Come liberarsi da ansia, preoccupazioni e paura del futuro?
Innanzitutto sbarazzandosi delle metacognizioni sopra descritte. Non sono di alcuna utilità, anzi…
Successivamente possiamo affrontare il problema che ci preoccupa (che sia professionale, economico, sentimentale, nulla cambia).
E ancora…
Vincente è la strategia che consente di identificarne realisticamente i contorni e le caratteristiche per poi concentrarsi e con altrettanto realismo pensare a quali interventi possiamo attuare “ora” per risolverlo. Usate anche la creatività, è un soccorso fruttuoso.
Un esempio. Se sono alla ricerca di un lavoro – ansia, preoccupazioni e paura del futuro – non mi aiuteranno a trovarlo. Più probabile che ciò avvenga mandando un buon CV (che avrò cura di preparare subito) navigando in rete, pubblicando in rete, guardandomi in giro e chiedendo ai miei contatti e conoscenti, suggerimenti e idee).
A cosa prestare attenzione quando si sperimentano ansia, preoccupazione e paura del futuro?
Oltre alle metacognizioni, ad ostacolare il processo di elaborazione della soluzione possono intervenire altri fattori disturbanti:
- Giudice interno svalutante – si tratta di un’istanza psichica di norma deputata a fornirci regole e valori a cui attenerci sulla base dell’educazione ricevuta. Quando ipertrofico, il giudice assume forma persecutoria. Ci svilisce, critica, giudica, ci fa sentire inadeguati. Il che genera ansia e senso di vulnerabilità ed impotenza.
- Mancato ascolto delle proprie sensazioni ed intuizioni – esser vigili in modo sano significa ascoltare sì i nostri pensieri ma anche le emozioni, sensazioni, percezioni che li accompagnano. Non farlo, sarebbe come impiegare un solo braccio in un lavoro artigianale pur avendone due a disposizione. Un dispendio di potenzialità dunque.
- Convinzione nelle proprie risorse personali e capacità di scelta – In una parola autostima ed autoefficacia. Necessarie a che possiamo confidare in noi stessi e nella nostra abilità di navigazione in qualsiasi corrente.
Il Counseling Umanistico Breve proposto dallo Studio Psiché di Milano può supportarti nel ritrovare forza e confidenza in te stesso. Può accompagnarti nell’apprendimento di un nuovo approccio con cui guardare alla realtà senza ansia ma con la lucidità necessaria. Affinché tu possa riprendere in mano la tua vita con un nuovo spirito e riconquistato benessere:
Studio Psiché – chi siamo
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Per approfondire:
colloqui di counseling di che si tratta?
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studio psiché – le consulenze online funzionano davvero?
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