AMORE E PSICHE
Amore e psiche: il difficile rapporto tra amore e raziocinio Il mito antico, il punto di vista della scienza e quello della psicodinamica.
Tra i vari argomenti trattabili allo Studio Psiché di Milano con la Dr. Francesca Minore, qui ci interessa esplorare il rapporto tra amore e raziocinio.

Amore e Psiche – A. Canova
Amore e Psiche: quali effetti ha l’amore sulla nostra psiche?
Fin dall’antichità l’uomo è stato affascinato dal connubio tra amore e psiche,* l’antico mito narrato da Apuleio** ne dà conferma.
A noi preme indagare in che modo la forza del sentimento agisca a livello psichico. A riguardo, ci viene in soccorso lo stesso racconto mitico, di cui daremo una lettura simbolica, una delle tante possibili. Cominciamo ripercorrendo brevemente la storia narrata.

Psyché et l’Amour – H.J. Guinier
IL MITO
Il racconto narra di Psiche, fanciulla di così rara bellezza, da attirare l’invidia di Venere, la quale invoca su di lei una maledizione “che vaghi triste e sola” ed invita il figlio Amore a punirla, facendo in modo che la poverina si invaghisca dell’“ultimo tra gli uomini”*** colui che “la fortuna ha particolarmente colpito”. Per liberarla dal maleficio, l’oracolo prescrive di isolarla sulla cima di un monte. Così viene deciso.
E’ là che Psiche nota un sontuoso palazzo e, condotta dalla voce di Zeffiro amico, ne prende possesso.

Cupido e Psiche – Gérard
Durante la notte “un rumore leggero le giuse all’orecchio. Ella era sola col suo pudore di vergine e trasalì, cominciò a tremare di paura, a temere l’ignoto che la circondava più che un pericolo reale. Era il suo sposo invisibile che veniva a lei, che entrava nel suo letto.” Lo stesso si ripete nelle notti a seguire. I due diventano amanti pur nascondendo Amore le sue fattezze divine nell’oscurità. Ma Psiche, morsa dalla curiosità di vederlo, una notte decide di avvicinare al volto di lui dormiente una lucerna. Non appena la luce rischiara Amore, la giovane trasalisce alla visione del dio. Sopraffatta dall’emozione, non può che vibrare in estatica contemplazione. Ma egli, sentendosi tradito, sparisce senza una parola.

L’Amour et Psyché – François-Édouard Picot,
Allora Psiche, disperando d’amore, supplica Venere. La dea consente di sottoporla ad una serie di prove estreme per riottenere l’amato, tra cui la discesa negli Inferi di Proserpina. Purtroppo la fanciulla non supera l’ultima prova e viene punita: “giacque immobile, come morta.” Saputo il fatto, Amore – sempre preso di lei – chiede al padre Giove di liberare la sua sposa dall’incantesimo e donarle l’immortalità. Giove acconsente.
Da allora, i due mai più furono sciolti.
ANALISI DEL MITO
IL CONNUBIO TRA AMORE E PSICHE
Quando il sentimento soverchia il cuore, nulla può trattenerlo, tanto meno la mente, la quale è destinata a perdere inevitabilmente in esso la propria lucidità.
Questo il senso del racconto. Ma c’è molto di più.
1. IL PUNTO DI VISTA DELLA SCIENZA
Ad oggi, la neurofisiologia ne dà certa conferma: a sconvolgere anima e corpo sono una serie di molecole cerebrali grazie a cui l’informazione viaggia da un neurone all’altro. Dinnanzi all’amore, la mente, come in preda agli effetti di una magico filtro, scatena una serie di reazioni.

Louise Dear
Primo responsabile dello sconvolgimento psichico, il mediatore feniletilamina (PEA), il quale, quando prodotto massivamente dall’organismo, genera un effetto pari a quello delle amfetamine. Non se ne conosce esattamente il meccanismo – il che ben sta con la magia dell’amore! – ma per certo la sua azione favorisce il rilascio di dopamina. Questa, legandosi ai recettori neuronali, procura tutta una raffica di sensazioni piacevoli, tra cui il desiderio sessuale. Responsabile invece dello stato di eccitamento è il neurotrasmettitore noradrenalina, prezioso soprattutto nel permettere che il ricordo emotivo dell’amore rimanga impresso nella memoria. Infine, l’ormone ossitocina favorisce comportamenti che invitano all’incontro erotico e l’adrenalina aumenta la respirazione, la pressione sanguigna (da cui il rossore) e, superfluo dirlo, il battito del cuore.
Questo l’apporto della scienza.
2. IL PUNTO DI VISTA DELLA PSICODINAMICA
A livello psichico, amare intensamente significa perdere il controllo, non poter più gestire il proprio stato in modo razionale, essere preda delle più vigorose emozioni. Esattamente ciò che sperimenta la giovane Psiche.
Fin dall’antichità, all’amore è stata attribuita tale connotazione: passione sconvolgente, istinto vitale, desiderio irrazionale. Nulla di nuovo…
Attraverso il racconto mitico, Apuleio vuole però condurci più lontano…

L’Amour et Psyché, enfants – William Adolphe Bouguereau
Incontriamo Psiche sguarnita di motivazione. Il suo spirito vitale è spento. Sarà l’oracolo divino a chiarire il motivo del suo stato: la giovane è vittima di un maleficio. Fuor di metafora, la descrizione rimanda all’umor nero, a ciò che accade quando l’animo sprofonda nell’abisso della depressione: nulla risveglia l’interesse e la voglia di vita, la persona sperimenta un acuta sensazione di vuoto ed inutilità. I suoi pensieri paiono intrappolati in un’angosciante spirale ripetitiva. Come nel mito, la depressione davvero rappresenta una sorta di incantesimo della mente. Una condizione dettata dalle proiezioni soggettive vissute come effettive ed assolutamente reali.
Pare non esserci via d’uscita. Ed infatti Psiche resta impotente sulla roccia dove è stata condotta. Fino a che le viene in soccorso Zeffiro che le mostra una visione (il palazzo sontuoso di Amore) in grado di ridestare i suoi sensi. Solo allora, stimolata dal vento gentile, Psiche può tornare in sé e manifestare una risorsa che le è peculiare: la curiosità di conoscere e sapere. E motivata da tale sentire entra…

Psyche opening box – J.W. Waterhouse
AMORE E RAZIOCINIO
La curiositas è in Apulelio attitudine distintiva dell’intelligenza. Un tratto di personalità che motiva alla scoperta, esattamente come nell’accezione psicologica moderna del termine. Si pensi agli studi di J. Piaget sul comportamento esplorativo dell’infante.
Ma la curiosità intellettiva svolge solo un ruolo parziale rispetto alla piena comprensione del proprio stato (F. Perls). Come a dire, la psiche, l’anima, quando si affida unicamente ad uno scarno esercizio di raziocinio non può che giungere sola al profondo sentire.****

Chris Art
L’AMORE E’ CUORE E PANCIA
Approfondiamo. Durante la prima notte a palazzo, l’ospite di Psiche si materializza. Ed è l’incontro. A cui Psiche reagisce col timore “trasalì, cominciò a tremare di paura, a temere l’ignoto che la circondava più che un pericolo reale.”
Quale simbolismo è sotteso a questo passaggio? Può essere l’esperienza amorosa associata alla paura?
Ci piace azzardare un’ipotesi: ogniqualvolta la mente si imbatte nell’amore intenso, ogni volta che viene attratta da esso, non può che rimanerne turbata. In quanto non c’è nulla da capire in una simile esperienza. C’è solo da sentire. Profondamente, sotto la pelle. Per questo motivo Psiche né è al contempo sopraffatta e sconvolta. Poiché la mente non può contenere, né decodificare, ciò che non è accessibile per via intellettiva (il volto di Amore).

lovers the heart of love – Carmen Tyrell
Rimanendo senza riferimenti, la ragione è dunque vinta. In quanto l’emozione intensa che l’amante si trova a sperimentare è in qualche modo affine al senso panico, ossia ad una percezione intensa di appartenenza/unione all’altro ed in esso al mondo.
E’ l’amore inteso come estasi (ex-stasis esser fuori), come stato psichico alterato di sospensione, di estraniazione dal Sé. Ci viene in aiuto una riflessione di S. Freud, il quale associava l’orgasmo ad una piccola morte. In entrambe le esperienze infatti, il Sé perde la sua individualità per fondersi in un tutto più grande.
Da qui il turbamento.

Robert Duvall
Il racconto sprona quindi il lettore a non confidare mai unicamente nelle proprie facoltà intellettive. A non aggrapparsi ad esse nell’approcciare l’esperienza amorosa. Perché la via sta altrove.
SENTIRE E’ PROFONDAMENTE CAPIRE
Esistono verità inaccessibili alla sola forza della ragione. Questo l’inesperta anima-Psiche ancora ha da imparare.
Nel corso dei tempi, ai pensatori, ai filosofi, ai letterati, è risultato chiaro che la via della mente non conduce alla pienezza dell’esperienza. Con A. De Saint-Exupéry “l’essenziale è invisibile all’occhio”. La ragione partecipa solo. Essa necessita di altri compagni a cui affidarsi nel viaggio: il cuore e le viscere.

Rob Heffern
Solo attraverso tale coesione l’anima entrerà in contatto con lo stupore e la meraviglia.
Con l’amore.
E profondamente lo conoscerà.
Quello di Psiche diviene sempre più un percorso iniziatico volto alla maturazione dell’anima. Versata nell’oblio, esso vuol conoscere, indagare, capire, poiché infondo dubita e diffida. Anche dell’amore. Ciò che Psiche non sa è che per giungere alla vera esperienza, dovrà liberarsi dalle congetture e dalle illusioni del raziocinio e percorrere un altro cammino: un profondo percorso evolutivo individuale (le prove di Venere) che la condurrà al più puro sentire.
Il senso del mito sta dunque qui. Nella maturazione, nell’elevazione dell’anima attraverso la presa di contatto con risorse altre da integrare a quelle intellettuali.

Catherine Hiller
Aprire ai sensi, aprire all’emozione, aprire al sentimento. Assaporare, gustare, odorare, vibrare.
Permettere che tutto accada.
Non provarne timore. Lasciar respirare l’organismo. L’unico modo per consentire la felicità piena, l’amore totale.
Questo dunque il punto d’arrivo.
Venere però ammonisce la giovane. Il percorso non sarà facile, né indolore. E le prove per giungere alla meta, ostiche e piene di insidie. Specie l’ultima. Implicante la discesa negli Inferi. Ancora una metafora… ad indicare che cosa?
Che la crescita, l’evoluzione passa inevitabilmente dalla sofferenza. Dalla fatica dell’aspirazione, della mancanza, del vuoto da colmare, dell’insufficienza.

Meredith O’Neal
Ma soprattutto che crescere, evolvere, implica inevitabilmente una discesa nella profondità di se stessi (gli Inferi di Proserpina) a sciogliere nodi, a chiudere cerchi, a rimarginar ferite. Un percorso – l’unico possibile – da cui si può uscire rinnovati e capaci di un’intensità del vivere e dell’amare nuova e mai prima conosciuta.
3. CONCLUSIONE

Amore e Psiche – A. Canova
AMORE E PSICHE di Anotonio Canova
Dedichiamo le ultime righe alla scultura che sommamente ha ispirato questo articolo. Il gruppo scultoreo fu realizzato tra il 1788 ed il 1993. Oggi è esposto al Museo del Louvre a Parigi:
Percorrere con lo sguardo la scultura mi procura sempre un’intensa emozione. I corpi dei due amanti sembrano incontrarsi provenendo da opposte direzioni. Nella mia percezione, è la potenza del sentimento ad imbatterli inevitabilmente l’uno nell’altra e a render manifesta la compenetrazione tipica dell’amore: si veda la rotazione splendidamente complementare dei loro volti o l’armonica circolarità degli arti. La scultura, a mio sentire, coglie dunque, mirabilmente, il mistero stesso dell’amore, ossia la rara possibilità concessa all’uomo, di trascendere la propria individualità nella fusione intima con l’amato. FM
Studio Psiché – chi siamo
Negli ultimi anni, dato l’incremento di richieste, lo Studio Psiché di Milano ha messo a punto un servizio online specificatamente costruito per funzionare come le sessioni in presenza in termini di approccio metodologico, tecniche e protocolli utilizzati. Tutto ciò al fine di garantire un intervento produttivo ed efficace volto a ripristinare una situazione di benessere anche quando svolto non in presenza.
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Per approfondire:
colloqui di counseling di che si tratta?
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NOTE
*nell’accezione filosofica più arcaica, psiche (ψυχή) veniva intesa come anima, spirito vitale. Ad oggi (il significato a cui facciamo riferimento), il termine definisce tutta una serie di dinamiche consce ed inconsce (la psiche freudiana) quali l’attività cosciente, la facoltà intuitiva, la dimensione istintuale e quella del profondo (inconscio). Il termine anima va invece ad identificare, in ambito religioso, l’essenza spirituale.
**Apuleio (Madaura, 125-170 d.C.) fu scrittore e filosofo romano di scuola platonica. Il mito di Amore e Psiche viene narrato nel celebre romanzo “Le metamorfosi”.
*** traduzione dal testo latino.
****si fa qui riferimento alla percezione piena dell’esperienza, non alla conoscenza in termini filosofici. Rispetto a ciò infatti, l’uomo gli oggetti del mondo, ma solo l’effetto che essi hanno sulla sua percezione. Concetto antichissimo, dal mito platonico della caverna, fino alle “rappresentazioni mentali” di G. Berkeley, di cui la scienza ha assodato la funzione a livello cerebrale (cognitivismo).
BIBLIOGRAFIA
Bedini I. – EROS E PSICHE. VIAGGIO DELL’ANIMA NELLE TERRE DELL’AMORE E VERSO LA COSCIENZA DELLA PROPRIA ASSOLUTEZZA: ANALISI FILOSOFICA E PSICOLOGICA DEI SIMBOLISMI PRESENTI NEL MITO DI APULEIO – Ed Universitarie Romane, Roma, 2007
Bion W. – TRASFORMAZIONI – William Heinemann, Londra, 1965
Euripide – BACCANTI – Tascabili Bompiani, Milano, 1991
Graverini L. – LE METAMORFISI DI APULEIO. LETTERATURA E IDENTITA’ – Ospedaletto, Pacini, 2007
Heiddeger M. – SEIN UND ZEIT – Halle, 1927
Mantero T. – APULEIO FILOSOFO NEOPLATONICO – Bozzi, Genova,1969
Neumann E. – AMORE E PSICHE: UN’INTERPRETAZIONE NELLA PSICOLOGIA DEL PROFONDO – Astrolabio, Roma, 1989
Saint Exupéry A. – IL PICCOLO PRINCIPE – Classici per ragazzi, Bompiani, Milano, 1993